I sogni influenzano ed esaltano la vita, ma non la definiscono.

I sogni sembrano reali fino a quando ci siamo dentro... Solo quando ci svegliamo, ci
rendiamo conto che c'era qualcosa di strano!
(Inception)

giovedì 29 novembre 2012

Mente stressata, notte movimentata...

E' da troppo tempo che non scrivo dei miei strambi sogni qui sul blog, e visto che ho appena letto il fantastico post di Nick, ho deciso che un sogno fatto qualche notte fa andava assolutamente riportato qui su Dreaming. 


Ero al paese dei miei e dovevo tornare a Campobasso in compagnia di mia nonna e guidava proprio lei che, nella realtà, non ha mai preso la patente. Subito, però, ci imbattiamo in un nebbione pazzesco e le dico di far guidare me, ma quando scendo dall'auto mi accorgo che ho tutte e quattro le gomme a terra e penso che non riuscirò mai ad arrivare a casa.



Poi mi ritrovo ad una festa, siamo tutti seduti in cerchio, ci sono degli animatori che ci chiamano a turno per fare dei giochi. Tra questi c'è una mia sorellastra (onirica) scoperta da poco, mi chiama e tenta di farmi vedere la prova che devo fare con una corda, ma non è capace e così si alza un uomo che me la mostra, mentre io abbraccio la mia sorellastra e penso che è la prima volta che siamo così vicine.


Alla fine la prova non la faccio e vado vicino a mia sorella (quella vera stavolta) e lei mi dice che tra oggi e domani deve arrivare un tornado (e poi è arrivato effettivamente in quel di Taranto, mannaggia!).
Arriva una mia amica ed ha un nuovo taglio e subito le si avvicinano per fotografarla, i fotografi erano per lo più giapponesi.


La festa finisce, la sala si svuota e si accendono le luci. Resto io e un mio amico (irreale) che pulisce i tavoli. Rientra mia sorella, mi si avvicina e noto che ha un occhio nero, come i demoni di Supernatural


Le urlo contro: "Sei un demone!" e lei mi dice che non è vero e che me lo può dimostrare. Si avvicina al tavolo delle bevande e si butta una bibita gassata sul braccio e non succede niente (in Supernatural se un demone viene a contatto con dell'acqua santa la sua pelle brucia, nel mio sogno ho sostituito l'acqua santa con le bibite gassate hihihihi). 
Mia sorella se ne va e sto per andare via anche io, ma, non so se per istinto o per gioco, butto la bibita gassata addosso al mio amico irreale e la sua pelle inizia a bruciare. Sconvolta gli dico: "Sei tu il demone!" e scappo fuori urlandogli: "Sei un bastardo, sei stato tutta la sera con noi!". Lui mi prende e lottiamo finché io non ho il soppravvento e lo butto a terra, gliene do di santa ragione (che gasamento!), gli cade perfino un dente, un molare per la precisione, e quando sto facendo forza per rompergli il collo (come sono violenta!), quella maledetta radiosveglia decide che è ora di svegliarmi. Ce l'ha con me, interrompe sempre i sogni nel momento clou! Grrr!



sabato 10 novembre 2012

La stanza di Marvin


Lo so, un po' datato come film essendo del 1996, ma l'ho appena visto su Raimovie e, con le emozioni ancora fresche, ho deciso di scriverci un post. 
Ero una ragazzina quando La stanza di Marvin uscì al cinema. Da ammiratrice sfegatata di Leonardo Di Caprio non me lo sarei perso per niente al mondo. Non so se è capitato anche a voi, ma con il tempo sono diventata sempre più sensibile. Se al cinema, all'epoca, avrò avuto sì e no gli occhi lucidi, oggi pomeriggio ad ogni scena mi mettevo a frignare e non riuscivo a fermarmi.
Ma passiamo al contenuto del film.
Bessie (Diane Keaton) è una donna che ha passato la vita ad occuparsi del padre malato, Marvin, (Hume Cronyn) e dell'anziana zia Ruth, fissata con una telenovela che farà da contorno per l'intero film. Un giorno il dottor Wallie (Robert De Niro) diagnostica a Bessie la leucemia e lei si ritrova a dover chiamare sua sorella Lee (Meryl Streep), che non sente dai secoli dei secoli, per chiederle di fare il test di compatibilità per il midollo osseo. 
Lee vive da sola con i suoi due figli, Hank (Leonardo Di Caprio) e Charlie (Hal Scardino), anche se Hank, un adolescente piuttosto problematico, è stato da poco rinchiuso in un ospedale pschiatrico per aver appiccato un incendio in casa.


Lee, Hank e Charlie, così, raggiungono casa della zia Bessie. Dopo un forte imbarazzo iniziale, dal momento che la zia nemmeno li aveva mai visti i suoi due nipoti, tra Hank e  Bessie si instaura un rapporto intenso che aiuterà a smussare anche le forti tensioni che ci sono tra Hank e sua madre. 


Ho tre momenti preferiti: il primo è quello in cui Hank e zia Bessie corrono in auto sulla riva del mare con l'acqua che entra dai finestrinie loro due che ridono come matti; il secondo si ripete più volte: zia Bessie usa il riflesso di uno specchietto per divertire Marvin che, nonostante ormai non capisca più niente, alla visione di quelle lucine, sorride felice come un bambino; il terzo riguarda il riavvicinamento tra Bessie e Lee, con il pretesto di Lee di rimettere a nuovo la parrucca della sorella.


Non svelo altro per non rovinare la visione a chi ancora non ha avuto modo di vederlo.
Aggiungo solo che è un film toccante, drammatico e pieno di forti sentimenti che arrivano fino al cuore dello spettatore solo attraverso uno sguardo, una lacrima, un sorriso o un abbraccio.
Il cast è degno di tutta la mia ammirazione. A parte Leonardo Di Caprio, abbiamo delle straordinarie Diane Keaton e Meryl Streep, che recitano in modo impeccabile e che riescono a trasmettere davvero bene le sensazioni provate dai loro personaggi: rabbia, gratitudine, affetto, paura. E un applauso va anche a Hume Cronyn, bloccato nel letto per tutto il film e che ispira tanta tenerezza.
A chi vuole seguire il mio consiglio auguro una buona visione.

 "Passo il tempo a pensare di andarmene da qualche altra parte."
"E perché non ci vai?"