I sogni influenzano ed esaltano la vita, ma non la definiscono.

I sogni sembrano reali fino a quando ci siamo dentro... Solo quando ci svegliamo, ci
rendiamo conto che c'era qualcosa di strano!
(Inception)

domenica 28 ottobre 2012

Ted

 

Ted è un film che ha come protagonista un orsetto di peluche.
Ted è un film vietato ai minori di 14 anni.
Mmm...c'è qualcosa che non quadra. 
Eh, sì! Ted non è proprio un orsetto per bambini: dice parolacce, fuma droga, fa sesso e chi più ne ha più ne metta! E questo perché c'è lo zampino di Seth Macfarlane, creatore dei Griffin.
Ma prima facciamo un salto indietro e torniamo al Natale di tanti anni fa, quando il piccolo John riceve in regalo l'orsetto Teddy ed esprime un desiderio: vuole che il suo nuovo orsetto di peluche parli davvero e che sia il suo amico per sempre. 
Detto, fatto! 
Il giorno dopo un tenerissimo orsetto, con la voce da bimbo, rivela al terrorizzato John che il suo desiderio si è avverato e che loro saranno amici per la vita. 
Teddy, così, diventa un caso mediatico e spopola tra la gente.


I due amici crescono e diventano adulti...


 ...ehm...


...più o meno...


John è fidanzato da quattro anni con Lori (la bellissima Mila Kunis) e il loro rapporto si incrina proprio a causa del forte legame che John ha col suo amico orsetto. 


Fantastica la scena in cui John è al letto con Lori e scoppia un temporale che lo terrorizza: in un attimo arriva il suo rimbombamico che si infila tra i due per cantare insieme la canzone contro i tuoni.


E' un film assurdissimo che diverte proprio per scene fuori dalla logica.
Il personaggio di Ted ha tutte le caratteristiche per essere definito un maschiaccio: porta donne poco raccomandabili a casa, fa sesso con la collega sul posto di lavoro (usate un po' di fantasia), party con tanto alcool e droga, ma sotto tutto quel pelo Ted ha anche un cuore d'oro e lo dimostrerà nel corso del film.












 













 




C'è poi Giovanni Ribisi (Frank Junior in Friends), che personalmente apprezzo molto, e che qui interpreta un personaggio "spastico" che adora Ted sin da quando era piccolino e prova a rapirlo in compagnia del suo figlio grassottello. Quest'ultimo è destinato ad un futuro radioso da quanto si evince dal finale, quando la voce fuori campo ci svela che fine hanno fatto i vari personaggi, ma non dico niente per non rovinare la sorpresa (intanto me la rido ahahaha!).


Le risate non mancano, i momenti dolci nemmeno. Per non parlare dei momenti cazzoni, quelli ce ne sono a volontà. Secondo il mio modesto parere Ted è un film con un'idea di fondo molto originale, azzeccato per una piacevole serata tra amici.

Una certezza ce l'ho: da quando ho visto Ted ne voglio uno anche io da coccolare, perché Ted, nonostante le premesse, è davvero coccolosooo!!!





martedì 23 ottobre 2012

Moments 2

Una pizzeria affollata con il mitico Totò che ti guarda le spalle (per non dire altro) nel momento del bisogno.
Un fiore sbocciato dalla carta di un volantino.
Due attori pessimi che recitano tra tante risate.
Un bacio romantico sotto il diluvio universale.
Una veloce corsa per le scale, da rischiare la vita.
Una spiaggia sconosciuta, all'imbrunire.
Cani curiosi che sbucano in ogni momento e in ogni dove.
Una graffetta rimodellata ad hoc.
Il brontolìo di stomaco persistente.
La caduta di un povero albino, in attesa delle crepes.
La scalata di una roccia, manco fosse l'Everest.
La finta macchina fotografica con cui fare il verso al fotografo "esperto" perché, attenzione, in possesso di una reflex.
Un ponte sul mare (da brivido!!!) su cui affrontare una fobia.
La ricerca interminabile dei Flyt e poi trovarli per puro caso.
Una capanna fai da te in cui tornare bambini.

martedì 9 ottobre 2012

Monsieur Lazhar




Toccante. E' questo l'aggettivo che mi viene in mente se penso al film Monsieur Lazahar, diretto dal canadese Philippe Falardeau e candidato agli Oscar.
E' un film molto semplice che affronta con mano sapiente temi particolari quali l'immigrazione, il distacco e il suicidio.

Siamo a Montreal, in una scuola elementare. Un'insegnante amata dai bambini si è appena impiccata nella loro aula, durante la pausa della ricreazione. Simon, il bambino a cui quel giorno tocca portare in classe il latte, è il primo testimone della tragedia. Poi Alice, nonostante l'invito accorato ad andare in cortile, va alla porta dell'aula e vede la sua amata Martin Lachance penzolante.


Tutti i bambini sono sconvolti per questa grave perdita e gli insegnanti hanno serie difficoltà ad affrontare il tutto. Trovare un sostituto non è semplice, perché nessuna persona vuole trovarsi in una situazione così problematica. Ma ecco arrivare Bachir Lazhar, un immigrato algerino, che si offre di sostituire la giovane defunta, con tanti buoni propositi.


L'inizio non sarà semplice per Lazhar: si troverà davanti dei bambini di nuova generazione, dovrà affrontare nuove regole, come quella di evitare qualsiasi contatto con gli alunni, dallo scappellotto agli abbracci.
Lazhar, inoltre, affronterà una situazione drammatica che riguarda il suo passato e lo farà grazie all'aiuto che riceverà indirettamente dalla sua classe. Sarà uno scambio reciproco di affetto e di insegnamenti.
E culminerà in un finale un po' amaro, ma anche molto commovente.


Come già detto in precedenza, Monsieur Lazhar è un film molto semplice, ma non per questo banale, anzi, è un'opera carica di tanta umanità e molto realistica. Sembra di essere lì, in aula, durante le lezioni di Lazhar e viene tanta voglia di abbracciare quei piccoli bambini che non sarebbero dovuti venire a contatto con la morte così presto e, soprattutto, non in quel modo violento.
Il personaggio di Alice è l'elemento chiave che muove il tutto. E' lei la prima che parla in classe del suicidio di Martin, sebbene fosse vietato affrontare l'argomento se non in presenza della psicologa a cui sono stati assegnati; è lei che accusa Simon per aver trattato male l'insegnante suicida; è lei che scalda il cuore di Bachir con la sua sincerità disarmante.


I genitori vengono visti in maniera negativa, troppo apprensivi nei confronti dei bambini e, di conseguenza, di poco aiuto per il dramma che i loro figli si trovano a vivere. Non accettano il modo di insegnare di Bachir e gli chiedono espressamente di non educare i loro figli perché non è questo il compito di un insegnante. L'unica mamma che sembra apprezzare il lavoro di Bachir è la mamma di Alice, pilota di aereo spesso assente, che nota come sua figlia sia rinata grazie all'aiuto del suo nuovo insegnante.
I bambini sono stati dei bravissimi interpreti, in particolare Emilien Néron (Simon), che in una scena in classe è riuscito a tirare fuori tutto il dolore del suo personaggio con estrema bravura. In quella scena rivelatrice, monsieur Lazhar andrà contro le regole della scuola perché metterà un braccio intorno alle spalle di Simon per dargli conforto.


Consiglio, ovviamente, la visione a chiunque, non c'è un tipo di spettatore più adatto o meno adatto a questo film: parla di un tema comune, vita e morte, e lo fa talmente bene che non può non essere apprezzato.